"Oh dolce amica Ispirazione,
che suggerisci al mio cuor
le più soavi favelle, dimmi,
cosa potrò narrare alle genti
affinché siano felici?"

Questa Dama,
la cui anima splende
del medesimo fuoco
delle stelle, in un fremito
di foglie, un lieve alito di zefiro,
così mi rispose:

"Se tu brami che l'uomo sia lieto,
allora intingi la tua penna
nelle sublimi iridescenze della Speranza
e scrivi nel suo cuore:
Ove la tristezza diviene malinconia,
ivi sorge una scintilla
che illumina il cammino terreno
perché essa è men grave dell'infelicità,
poi, scrivi ancora: quando il male
sembra prender il sopravvento
sulla fragile natura d'Adamo,
fate tacere ogni vano tumulto
attorno a voi e pregate con sincerità,
affinché il cuore sbocci come un fiore
al tepore e alla luce della Grazia divina,
facendo divampare l'Amore più profondo,
dirompente come acqua di sorgente,
vero e semplice come un bambino.