Un dì il Signore si sporse dalla finestra della sua grandiosa dimora,
lassù tra soffici nuvole e, mentre contemplava il creato scorse un uomo,
avvolto in un’aura d’innocenza, conoscendone l’indole semplice,
l’anima retta e tersa come la prima rugiada rifletté
“questa creatura, pur nella sua fragilità è molto buona ed è temprata
dalle umane vicende, merita il mio Regno”
poi, osservando quanto zelo dedicasse al lavoro ammise
“ qual maestria! Ah già, è un mio dono…
Ebbene, è proprio di luiche le mie vigne celesti han bisogno!
E così ora Alvaro, raggiante nell’eterna letizia del Paradiso,
rivolga costantemente il più tenero sguardo su Agnese, Luca e Valeria
che, come carezze d’angeli, hanno allietato i giorni della sua vita terrena.
Il suo sorriso accompagni i suoi cari, chiunque l’abbia conosciuto,
il riverbero della Grazia divina si effonda su di loro
e la Speranza torni a far vibrare le corde in ogni cuore.
Sempre a maggior gloria di Dio!
Nessun commento:
Posta un commento