Ah... languida Luna, adorna di seta e d’argenteo lucore,
confidente diletta d’un umile cuore,
sei una nobildonna superba e cortese
che all’avvento del vespro, messere austero
e nunzio discreto d’ogni mistero,
effondi dardi vezzosi, leggieri,
accanto al mio giaciglio, tacite sentinelle di sogni e pensieri.
A te rivolgo un desiderio, colmo di speranza
giacché dimandar altre pretese non ho la baldanza:
sotto l’infinito firmamento, questa eccelsa dimora,
ciascun’alma palpitante, ottenga pur il tuo soccorso, quando il Cielo implora.
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