S’io fossi il superbo Sole dall’aureo panno
a te, mia cara donerei il mio regale scranno.
Se come ‘l zefiro cortese spirassi all’aurora tra fronde d’acanto
dal tuo nobil viso tergerei argentei petali di pianto.
S’ errassi gli abissi del cuor e il lido dell’alma sublime
serberei perle del tuo fulgido sorriso, con le mie rime.
Ma ‘l divin Artista ch’ogni minuzia cura
ebbe pei suoi figli una tal premura
che,oh Donna, al lor fianco ti pose.
Tu, di rara beltà, scrigno d’astri e rose
tripudio di brio e luce infinita
d’ogni uomo sul sentier della Vita.
a te, mia cara donerei il mio regale scranno.
Se come ‘l zefiro cortese spirassi all’aurora tra fronde d’acanto
dal tuo nobil viso tergerei argentei petali di pianto.
S’ errassi gli abissi del cuor e il lido dell’alma sublime
serberei perle del tuo fulgido sorriso, con le mie rime.
Ma ‘l divin Artista ch’ogni minuzia cura
ebbe pei suoi figli una tal premura
che,oh Donna, al lor fianco ti pose.
Tu, di rara beltà, scrigno d’astri e rose
tripudio di brio e luce infinita
d’ogni uomo sul sentier della Vita.
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