D’astri infinito ricamo,
l’osservo,ti penso poi
un grido: Dio se t’amo!
Oh luna,
mirabil dama della notte,
benedici i sogni suoi
col tuo argenteo latte,
e tu che puoi
al tuo maggiore
mattinier signore
invia un araldo
il più lesto,
quel men spavaldo
a dir questo:
teneramente destala,
dei tuoi dardi ammantala,
porgile i miei baci,
anche quei più audaci
accanto al suo letto
nel più prezioso cofanetto.
In ogni istante,
e questo è l’importante
sii a lei invitta difesa
da qualsiasi ignobil offesa.
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